Matrioska con la faccia del coronavirus

Cosa si nasconde dietro la pandemia?
Guardando “l’accompagnamento” economico del coronavirus, molti esperti, e non solo, stanno già pensando alle conseguenze della febbre virale che ha preso tutto il mondo.
Molti media occidentali già scrivono che, probabilmente, ci sarà una nuova “grande depressione”, o una “grande crisi” ma ormai su scala mondiale. Anche da noi parlano ad una tale possibilità. Comunque, calpestare un terreno così instabile, fare ipotesi sulla base delle tendenze emergenti nell’economia, nella finanza e nella politica dei paesi sviluppati, può portare a fare delle conclusioni “scomode”, forse anche disastrose. Perciò al fine di non essere accusato di allarmismo o cospirazionismo, quasi nessuno degli esperti e degli analisti rischia di prendere il lotto di Cassandra. Inoltre, sarà più facile dare la colpa a “i cigni neri»…
Intanto, con le tendenze attuali in vari settori dell’economia mondiale, i sentimenti socio-politici della gente non si scherza… soprattutto quando il simbolo dell’Ue, la famosa frase di Beethoven: “Abbracciatevi, milioni…” non ha superato neanche la prima prova dell’epidemia… E invece di unirsi e darsi una protezione solidaria, i paesi Ue si incapsulano per compiacere l’egoismo nazionale secondo il principio “tutti sopravvivono da soli”…
Attualmente, ci sono delle notizie sul “crollo dell’industria dell’intrattenimento” che dicono che ormai l’umanità comprerà, viaggerà e lavorerà in un altro modo. Uno dei colpi più forti hanno subito le compagnie aeree (secondo alcune previsioni, entro maggio ne possono fallire tante) e il turismo.
Dopo le notizie sul coronavirus molti media russi disquisiscono spesso le perdite delle persone più ricche del mondo. In particolare, giovedì scorso sono usciti i seguenti dati: 500 persone più ricche del mondo hanno perso un totale di $ 331 miliardi. Come si è scoperto, in tutti gli 8 anni che esiste Bloomberg Billionaires Index sono le perdite più grosse! E, secondo la stessa agenzia Bloomberg, dall’inizio del 2020 tali perdite ammontano $ 950 miliardi. Il crollo del mercato azionario americano del 12 marzo, ha colpito i miliardari di tutto il mondo e di tutti gli ambiti. E per quanto riguarda la situazione in Russia, dall’inizio dell’anno venti persone più ricche hanno perso $ 65 miliardi “in parte a causa della guerra dei prezzi al mercato del petrolio”, comunica RBK.

Tuttavia, quasi nessuno dei nostri economisti o esperti non si mette a calcolare quanto costerà alla nostra gente comune, ai nostri lavoratori, alle piccole imprese tutta questa situazione inquietante con il coronavirus, e, soprattutto, le sue conseguenze.
Parecchie cose nell’economia e nella politica mondiale sarebbero potute andare altrimenti, se l’élite liberale globale che sta al potere e possiede i supercapitali, non avesse perso la capacità di considerare le vie alternative dello sviluppo globale e avesse ascoltato l’opinione degli scientifici.
Ma noi in Russia dimostriamo una miopia criminale rispetto al proprio futuro. La mancanza di riflessione della comunità dirigente e scientifica russa sul nostro capitalismo “fai da te” con tutti i suoi eccessi distruttivi e l’inefficienza è, infatti, il freno principale per lo sviluppo, di cui tra di loro non si parla neanche. Ma si è sempre a un punto morto.

Comunque, la Russia ha le stesse tendenze negative, che si stanno attivamente sviluppando nell’Occidente: una crisi finanziaria globale, l’insicurezza della classe media e l’insoddisfazione dei redditi enormi e delle retribuzioni dei banchieri e i top manager. A ciò si aggiungono le sanzioni, la corruzione inestirpabile, l’irresponsabilità del business e del governo, che, per qualche motivo, ha creduto che la sua funzione è l’arricchimento personale.
Tutti questi fattori richiedono una ricerca, una discussione pubblica e le decisioni perché il potere si metta finalmente a eliminare i motivi della disuguaglianza materiale, che minacciano con notevoli disastri allo sviluppo del paese e alla democratizzazione della società.
Perché molto presto diventerà definitivamente chiaro che la pandemia è solo la prima “matrioska” dei problemi della comunità russa, e come sarà “il viso” della prossima?

Ci sono già molte preoccupazioni serie che l’epidemia di coronavirus possa essere un trigger per il successivo collasso economico globale. Quando la maggior parte della ricchezza reale nel mondo continuerà ad esistere, ma cambierà il proprietario. La domanda è: per chi lo cambierà?
In uno dei suoi articoli recenti Doug Casey, un famoso economista americano e il fondatore della società Casey Research, che vende le analisi finanziarie e quelle di mercato, analizzando la situazione nell’economia mondiale dalla prospettiva storica, insiste che gli Usa e tutto il mondo stanno andando verso una crisi seria. Lui ha paragonato i dirigenti attuali con i generali che si preparano sempre ad una guerra passata, e indica gli sbagli fatali nella gestione delle risorse, perché l’analisi moderna si basa sulle conclusioni dall’esperienza delle depressioni precedenti, comunque, quello che sta per arrivare è diverso.
Secondo la sua conclusione, gli istituti finanziari globali stanno nelle condizioni ancora peggiori di quelle del periodo della cosiddetta “Grande depressione”, ma ora l’etica di affari è cambiata e tutti aspettano che il governo “interviene”: “Esistono già le leggi che non solo permettono ma, in molti casi, anche richiedono un intervento da parte del governo. Questa volta gli sbagli peggioreranno, e i forti, i produttivi e gli efficienti saranno costretti a finanziare i deboli, gli improduttivi e gli inefficaci. L’ironia del destino è che durante l’ultima depressione le imprese sono fallite perché i prezzi dei prodotti sono diminuiti troppo; adesso questo succederà perché sono cresciuti troppo”.
Un altro segno della situazione cambiata è che prima i disoccupati accettavano qualsiasi lavoro per sopravvivere, ed ora loro riceveranno i sussidi, il che ridurrà la produzione delle nuove ricchezze e rallenterà il processo di recupero dalla crisi.
Oggi il 50% della popolazione statunitense è già a un certo livello di benessere. Ma i buoni alimentari, l’assistenza alle famiglie con bambini a carico, la sicurezza sociale e i programmi locali hanno già iniziato a sgretolarsi in tempi benestanti. Quindi cosa gli succederà quando colpirà “la marea” di una crisi vera?
E l’economista americano parla di ancora un momento pericoloso: “In generale, la gente è arrivata alla conclusione che i programmi sociali possono magicamente creare la ricchezza… una classe intera di gente è cresciuta senza saper sopravvivere in assenza di questi programmi”. Quindi il paradosso è che i programmi che devono servire per aiutare quelli che “hanno bisogno”, serviranno per distruggere queste persone. Loro chiudono qualsiasi prospettiva per una crescita personale.

Si può opporsi dicendo che le preoccupazioni dell’economista americano non sono attuali. Noi abbiamo gli interi strati di popolazione che sopravvivono quasi quasi con quei sussidi che il governo paga ai poveri. Di quale crescita personale si può parlare?
E se, comunque, pensiamo a quello che succederà se da noi come prima salveranno le banche insolventi, creeranno mutui ipotecari per sostenere il settore immobiliare e le banche centrali acquisteranno obbligazioni per trattenere i loro prezzi da un calo forte? Nel nostro paese milioni di persone, come in tutto il mondo, appartengono alla cosiddetta “economia dei servizi”. Ciò significa che nella maggior parte dei casi sono più adatti a spostare le carte, che produrre i widget. Ma non è difficile da capire che “i servizi necessari” perdono spesso la loro rilevanza, quando arrivano i tempi duri, quando l’ordine economico cambia.
Siamo d’accordo con D. Casey almeno in una cosa: il mondo contemporaneo è interdipendente, e la guerra nel Medio Oriente o ancora una altra rivoluzione in Africa possono influenzare un parrucchiere a Chicago, Cracovia o Torzka. Per non parlare della pandemia di coronavirus.
Quindi ora il problema principale è come esattamente, con quali misure il governo russo affronterà le nuove sfide? Mentre i prezzi al dettaglio inizieranno a salire come una conseguenza rimandata dell’aumento dell’offerta di moneta e i tassi di interesse saleranno alle stelle per riflettere il deprezzamento della moneta… mentre il business inizierà a crollare e le azioni a cadere.. E il governo rilascerà un nuovo “pacchetto di incentivi”, congelando i fenomeni di crisi reali, ma non eliminandoli radicalmente.
Lyudmila Lavrova